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1) Dizion. 5° Ed. .
CALCOLA
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CALCOLA.
Definiz: Sost. femm. Calcole chiamansi certi regoli appiccati con funicelle a' licci del pettine per cui passa la tela, in sui quali il tessitore tiene i piedi, e ora abbassando l'uno ora alzando l'altro, apre e serra le fila della tela, e formane il panno. Da calcare. –
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 5, 119: Venne una volta ad abitare allato a Sandro un tessitore di drappi, e rizzò ben otto telai; i quali quando lavoravano facevano non solo col romore delle calcole e ribattimento delle casse assordare il povero Sandro, ma tremare tutta la casa.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 6, 22: Le calcole vicine al pavimento Ch'ubbidiscono al piè sospese stanno; Son molte e corrispondono in quest'opra Ai molti licci ch'ubbidiscon sopra.
Esempio: E Anguill. Ovid. Metam. 6, 25: Questa calcola e quella il piede offende, E mentre preme lor l'attenta schena, Fa che il liccio e l'ordito or sale or scende, E che la trama misera incatena.
Esempio: Bart. D. Op. mor. 29, 2, 15: Sta il tessitore affisso al telaio;.... i piè in su le calcole, continuo in premerne l'una e poi l'altra, e con esse sollevare parte de' licci, e una parte già sollevata abbassarne, per così stringere e incrociar le fila dell'orditura.
Esempio: Bellin. Disc. Anat. 1, 239: Sono i licci legati alle calcole, e per ogni staffa de' licci passa un filo dell'ordito; onde essendo due gli ordini dell'ordito, due sono i licci e le calcole due. Quando il tessitore calca l'una delle calcole, tira in giù l'uno de' licci, e con esso liccio tira in giù l'uno degli ordini dell'ordito, e l'altro ordine dell'ordito resta fermo e di sopra; onde viene a formarsi uno spazio fra ordine ed ordine dell'ordito, per il quale il tessitore tira la squola, e con essa un filo del ripieno. Tirato ch'ei l'ha, batte il filo del ripieno col pettine, e lascia andar la calcola di prima.
Esempio: Bertin. R. Rim. burl. 241: O dal diavol trovati Subbi, puntelli, calcole e panconi, Vi divorino i tarli in due bocconi.
Definiz: § I. Menare le calcole, dicesi il continuo premerle ed alzarle che fa il tessitore. –
Esempio: Nell. Iac. Vecch. 1, 14: Or vado a ordire la tela. Str. Disponila bene e tessila con prestezza. Serp. Menerò le calcole più affretta che posso (qui in locuz. figur.).
Definiz: § II. Menar le calcole, o di calcole, usasi figuratam. e per ischerzo a significare l'atto venereo. –
Esempio: Bocc. Decam. 7, 212: Or che menar di calcole e di tirar le casse a sè, per fare un panno serrato, faccian le tessitrici, lascerò io pensare pure a voi.
Esempio: Cant. Carn. 104: Sotto si mena la calcola bassa, Lo stangon sopra or s'alza ed or s'abbassa.